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La Russa: “Farò propaganda per il non voto al referendum”

La Russa: “Farò propaganda per il non voto al referendum”

"Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa". Lo ha detto a proposito dei cinque referendum dell'8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando all'incontro “Spazio Cultura”, organizzato da FdI al teatro Niccolini alla presenza di ministri e parlamentari.

Parlando di riforme, il presidente del Senato ha spiegato: "La scelta del centrodestra di partire con il premierato invece di partire con l'elezione diretta del capo dello Stato la trovo ragionevole, comprensibile ma alla luce dei fatti non posso dire che sia stata una scelta indovinata".

"Il centrodestra - ha sottolineato - pensava che potesse essere terreno di incontro con le opposizioni ma la sinistra non ha minimamente accettato di discutere in maniera serena: discutiamo di tutto tranne che della democrazia diretta". Per la seconda carica dello Stato, "la riforma non è ferma ma è vero che non sta correndo. Penso che le forme di democrazia diretta non possano e non debbano trovare un ostracismo perché i paesi più democratici del mondo spesso hanno forme di democrazia diretta".

La Russa ha affrontato anche il rapporto con l’Unione europea: "Von der Leyen non è in una gabbia – ha detto -, sa che se c'è un provvedimento giusto o che ritiene tale non è detto che non possa passare lo stesso se la parte più di sinistra della sua coalizione non lo vuole votare".

Il presidente del Senato ha proseguito: "Senza immaginare quando e come si possa arrivare a un'Europa governata dal centrodestra, abbiamo già fatto dei grossi passi avanti col nostro progetto dichiarato di cambiare gli equilibri in Europa. Non è piaggeria fatta da me, che la conosco da quando ha 15 anni, ma vogliamo dire che il merito principale ha un nome e un cognome: cioè Giorgia Meloni?".

Contro le parole di La Russa arriva la reazione dell’opposizione. Il deputato del Pd, Arturo Scotto, commenta: "Il presidente del Senato La Russa, ha dichiarato che farà propaganda perché la gente resti a casa al referendum. Non era mai accaduto che la seconda carica dello Stato facesse un appello di questo tipo. Nel giorno tra l'altro in cui piangiamo la morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato, due martiri della democrazia. Siamo di fronte a un atteggiamento che non esito a definire eversivo".

Duro il commento dell’esponente di Avs, Angelo Bonelli: "Il presidente del Senato che fa campagna per l'astensione è una dichiarazione di guerra alla Costituzione e alla nostra democrazia. Si dimetta e torni nella sua casa ad ammirare i busti del suo duce. Questo è un motivo in più per andare a votare 5 Sì al referendum dell'8 e 9 giugno!".

Per il segretario di +Europa, Riccardo Magi, promotore del referendum sulla cittadinanza, le parole di La Russa sono “indegne”: "Abbiamo capito che il presidente del Senato La Russa non sa nemmeno cosa sia la democrazia, visto che insieme al governo Meloni ha trasformato il Senato nel passacarte di palazzo Chigi. Ma che il presidente del Senato annunci che farà attivamente campagna perché la gente stia a casa per non andare a votare il referendum dell'8 e 9 giugno è indegno, da ultima carica dello Stato, altro che seconda".

Parla di horror il presidente dei 5 stelle, Giuseppe Conte: "Il presidente del Senato Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, dice: “Farò propaganda perché la gente resti a casa al referendum”. Parliamo del voto che permetterebbe ai cittadini di aumentare diritti e tutele in termini di sicurezza sul lavoro, contro i licenziamenti illegittimi, contro il precariato. E come se non fosse abbastanza sempre La Russa parla di “eventuali errori” di Netanyahu. Sono “eventuali errori” oltre 50 mila palestinesi sterminati, bambini e madri ridotti alla fame e alla malnutrizione con il blocco degli aiuti, gli attacchi a ospedali e ambulanze? Sembra un horror invece sono le esternazioni dei vertici delle nostre istituzioni".

La Repubblica

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